Il Museo Zannato tra nuove scoperte e riconoscimenti internazionali per la ricerca

I risultati raggiunti dal Museo nel corso del 2024

Data :

27 febbraio 2025

Il Museo Zannato tra nuove scoperte e riconoscimenti internazionali per la ricerca
Municipium

Descrizione

Oltre 300 nuovi reperti raccolti nei Balcani, dodici pubblicazioni scientifiche tra monografie e articoli accademici, la scoperta di cinque nuove specie di insetti e di due crostacei fossili, collaborazioni con prestigiose istituzioni internazionali, partecipazioni a congressi europei di paleontologia e biodiversità, fino alla recente presenza nella trasmissione Geo di Rai 3. Sono questi i principali traguardi raggiunti nel 2024 dal Museo di Archeologia e Scienze Naturali “G. Zannato” di Montecchio Maggiore.

Fondato grazie all’impegno dell’Associazione Amici del Museo, il Museo Zannato ha trasformato l’antica collezione del Cav. Zannato in un vero e proprio museo civico, ampliandone il patrimonio con migliaia di reperti nei campi della mineralogia, paleontologia, zoologia e archeologia. «Le ricerche condotte dal Museo dagli anni Ottanta – spiega l’assessore alla cultura di Montecchio Maggiore, Andrea Palmahanno portato alla descrizione di oltre 230 nuove specie animali, molte delle quali scoperte nell’Ovest Vicentino, restituendo così alla comunità una memoria del passato prima sconosciuta tramite mostre ed esposizioni permanenti».

Nella poliedrica tradizione del collezionista Zannato gli studi sono poi spaziati in diverse aree di ricerca, andando a catturare l’interesse di università e istituzioni internazionali, ospitando ricercatori di ogni dove nei laboratori montecchiani e portando il nome del museo in prestigiose conferenze all’estero. «Oltre alla storica collaborazione con l’università di Padova, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e diversi musei veneti - aggiunge il conservatore naturalista Roberto Battiston - il nostro museo intrattiene oggi rapporti con le Università Roma Tre e “La Sapienza”, le Università di Bologna e di Torino, oltre a istituti di rilievo internazionale come il Museo di Storia Naturale e il Senckenberg Research Institute di Francoforte, l’Università di Potsdam, l’Università Metropolitana di Tokyo, l’Università di Shiraz e l’Università di Malta, solo per citare alcune delle più recenti collaborazioni. Negli ultimi anni abbiamo organizzato ben due spedizioni scientifiche internazionali: la Romeo Expedition in Argentina che ha portato alla scoperta di un nuovo genere di grillo patagonico, il più meridionale mai descritto, e la Bioscan Dalmatian Expedition che ha raccolto, attraverso otto diverse nazioni balcaniche, oltre 300 nuovi reperti, in gran parte di specie endemiche, rare o minacciate, ora in studio per mappare e tutelare la biodiversità della Comunità Europea attraverso la genetica». 

Il Museo Zannato è ormai ospite fisso ai congressi europei di paleontologia (in preparazione per il prossimo giugno al 9th Symposium on Fossil Decapod Crustaceans in Danimarca) e sulla conservazione della biodiversità (come l’ECOC: European Congress on Orthoptera Conservation tenutosi a Rovereto lo scorso anno) in cui porta il patrimonio locale in prestigiose sedi internazionali. Nello scorso ECOC state presentate le prime linee guida per promuovere una corretta gestione a livello europeo delle specie aliene e applicazioni innovative delle nuove intelligenze artificiali nella conservazione delle specie minacciate, una frontiera tecnologica in cui il Museo Zannato ha giocato in prima linea negli ultimi anni, anche con mostre e incontri per avvicinare il grande pubblico a questi nuovi strumenti. Solo nel 2024, il Museo ha prodotto 12 lavori scientifici pubblicati su riviste accademiche nazionali e internazionali, annunciando la scoperta di cinque nuove specie di insetti tra Sud America e Asia Centrale, oltre a due crostacei fossili dell’area berica.

In un territorio archeologicamente ricco come quello dell'Ovest Vicentino, la ricerca scientifica si svolge spesso anche sul campo, magari dietro casa o nei luoghi più inaspettati, grazie all’archeologia preventiva e quindi alla collaborazione con la Soprintendenza di archeologia, belle arti e paesaggio che raccoglie e studia importanti reperti che raccontano la nostra storia. Questi reperti poi possono essere valorizzati da mostra temporanee o esposizioni permanenti del museo e vengono spesso pubblicati nella rivista scientifica edita dallo stesso Museo Zannato: “Studi e Ricerche”. 

Le attività scientifiche dell'istituzione museale montecchiana sono recentemente balzate alla ribalta dei media nazionali e locali. Oltre a servizi su telegiornali regionali il museo ha presentato le sue ricerche nella trasmissione Geo di RAI3, sia lo scorso anno presentando i risultati della Romeo Expedition che lo scorso 10 febbraio con una nuova diretta sulla diversità della fauna italiana e le problematiche ambientali legate a cambiamento climatico.

A questo si aggiungono le decine di proiezioni di “Yacaré”, il documentario sulla Romeo Expedition, nei cinema e scuole di mezza Italia, dalla provincia di Vicenza all’hinterland torinese, fino al prestigioso Festival Cinema e Ambiente di Avezzano in Abruzzo, dove è entrato nella selezione ufficiale tra i migliori documentari italiani, collezionando ad oggi ben 6 coccarde in diversi concorsi internazionali. Raccontare le meraviglie della ricerca scientifica sul campo alle nuove generazioni ha fatto avvicinare per la prima volta al museo diversi istituti superiori vicentini, coinvolgendoli un modo assolutamente nuovo sul panorama educativo locale.

«Portare avanti la ricerca scientifica oggi in un museo - conclude la conservatrice archeologa Anna Scalco - nonostante sia un’attività meno visibile e con riscontri meno immediati di mostre ed eventi, non è solo un dovere civico e identitario, ma ci permette di costruire quelle che saranno le conoscenze e le collezioni del futuro. Un patrimonio da conservare e che ci permetterà di raccontare alle prossime generazioni il nostro territorio con nuove mostre ed eventi. Non possiamo vivere solo sul lavoro di chi ci ha preceduto: un museo ha il dovere di comprendere e raccontare il mondo di oggi a chi verrà dopo di noi».

Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2025, 09:12

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