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La mantide che danza come un serpente: il Museo Zannato scopre una nuova specie tutta italiana

Individuata in Sardegna, è stata battezzata Ameles serpentiscauda: la “Mantide Nana dalla Coda di Serpente”

Data :

10 dicembre 2025

La mantide che danza come un serpente: il Museo Zannato scopre una nuova specie tutta italiana
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Descrizione

Nella costa sud-occidentale della Sardegna un gruppo di ricercatori italiani scopre un animale che nessuno aveva mai incontrato prima: una nuova specie di mantide nana, un insetto dal bizzarro comportamento riproduttivo mai osservato prima. Una scoperta che, in Italia, non accadeva da oltre quarant’anni.

Nell’estate del 2024, un team di ricercatori italiani nota in quel remoto angolo della costa sud-occidentale della Sardegna una mantide minuscola, sottile come un filo d’erba, che si muove “in modo strano”. Un dettaglio che non sfugge all’entomologo Oscar Maioglio dell’Associazione Naturalisti Piemontesi, che subito lo comunica all’amico Roberto Battiston, conservatore naturalista del Museo di Archeologia e Scienze Naturali “G. Zannato” di Montecchio Maggiore che da anni studia le mantidi italiane. Nascono indagini, ricerche e dibattiti, per arrivare a concludere che questo piccolo insetto non assomiglia a nulla di catalogato finora: né in Italia, né al mondo.

La conferma arriva nei mesi successivi, attraverso nuove osservazioni comportamentali, confronti con numerose collezioni museali e soprattutto con la collaborazione del Museo Zannato con l’Università di Bologna con il coinvolgimento del prof. Andrea Luchetti e il suo team di genetisti che completano il quadro: si tratta indubbiamente di una specie nuova, un endemismo tutto italiano completamente sconosciuto alla scienza.

Da questa ricerca congiunta tra musei e università, il cuore della ricerca italiana, questa nuova specie viene battezzata Ameles serpentiscauda, la “Mantide Nana dalla Coda di Serpente”. Un nome non solo affascinante ma che ne racconta la caratteristica più peculiare: durante il corteggiamento, il maschio danza muovendo l’addome come un serpente per "incantare" la femmina. Talvolta sinuoso, talvolta scattoso come un sonaglio, quello dell’insetto è un movimento complesso che nessuno aveva mai documentato prima.

Le mantidi sono insetti noti per la loro turbolenta vita di coppia caratterizzata da cannibalismo sessuale, ovvero quando la femmina, prima o dopo l’accoppiamento, divora il maschio - in grado peraltro di terminare la copula anche se decapitato. L’indagine su Ameles serpentiscauda rivela la presenza di un inaspettato "linguaggio d’amore" che i maschi scambiano con le femmine per addolcirle ed evitare di essere divorati. Un linguaggio fatto di micro-movimenti, indipendenti e coordinati, che mostra una capacità di comunicazione sorprendente per un insetto finora considerato schivo e solitario.

La pubblicazione, avvenuta a fine novembre 2025 sulla rivista internazionale Ethology Ecology & Evolution non racconta quindi solo una nuova specie, ma una nuova frontiera della ricerca scientifica. La testimonianza di questa scoperta, gli esemplari di riferimento per questa nuova specie sono ora conservati nelle ricche collezioni del Museo Zannato, un archivio della biodiversità a disposizione delle generazioni future.

Attraverso diverse analisi gli autori hanno dimostrato come, oltre alla genetica, il comportamento può diventare una chiave evolutiva potente: nelle mantidi europee, i pattern di corteggiamento possono dare informazioni su origini, evoluzione e parentele di questi animali, più dell’aspetto esteriore. È un approccio nuovo, che potrebbe aprire la strada a un modo diverso di studiare gli insetti così criptici e misteriosi, che generalmente si mantengono nascosti dagli sguardi delle persone.

Le mantidi sono insetti rari e ancora poco conosciuti. Contano  circa 2500 specie in tutto il mondo, poche se paragonate alle centinaia di migliaia di specie di coleotteri o farfalle. Scoprire un nuova specie di mantide è quindi un evento molto insolito, soprattutto considerando che in Italia, paese dalla lunga tradizione di studi naturalistici e dalla fauna oramai ben nota, le specie registrate fino a oggi erano solo 13 - come risulta dall’ultima Check-List della Fauna Italiana curata da Battiston, coordinatore di questa nuova ricerca. L’ultima specie descritta in Italia risale al 1982, scoperta in Sicilia più di quarant’anni fa. Per questo, la scoperta della piccola mantide nana dalla coda di serpente ha un peso particolare: significa che la biodiversità italiana è ancora più ricca e complessa di quanto crediamo. E che ci riserva ancora molte sorprese.

È inoltre importante sottolineare che la scoperta è avvenuta in una zona oggi piuttosto remota della Sardegna. Quest’area è però caratterizzata da un aumento di turismo e dalla vicinanza a un entroterra con forte pascolo, fattori che preoccupano i ricercatori in quanto già noti per alterare l’ambiente e le condizioni di vita delle specie che vi abitano. La specie, per quanto ne sappiamo oggi, vive infatti solo in quell’unico, minuscolo tratto di costa, con un’estensione reale di poche centinaia di metri, il che la rende una specie particolarmente sensibile ai cambiamenti ambientali. Per questo motivo, il team di ricercatori propone già di classificare la specie come Gravemente Minacciata (Critically Endangered), secondo i criteri dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN). 

«Il rischio è reale – commenta Battiston e abbiamo avuto il privilegio di osservare una specie mai riconosciuta prima al mondo, un animale appena scoperto che rischia già di estinguersi e merita tutta la nostra attenzione. Viviamo in un Paese dalla biodiversità straordinaria, che non manca di mostrare ogni anno nuove, inaspettate sorprese. Ma allo stesso tempo ci ricorda che abbiamo anche la responsabilità di studiare e prenderci cura di questa nuova specie».

«Il Museo Zannato è una delle istituzioni culturali più preziose del nostro territorio, oltre che punto di riferimento per la didattica e la divulgazione scientifica locale. Non solo: è anche una fucina di ricerca capace di portare il nome di Montecchio Maggiore ben oltre i confini provinciali e regionali», sottolinea l’assessore alla cultura, Andrea Palma. «La scoperta di una nuova specie di mantide, frutto di un lavoro meticoloso condotto in collaborazione con importanti realtà universitarie, dimostra come nel nostro museo nascano studi riconosciuti a livello internazionale. Questo risultato è motivo di grande orgoglio per la nostra città». 

 

Fonte: Battiston, R., Maioglio, O., Corneti, S., Forni, G., & Luchetti, A. (2025). The snake-tail mantis: a new endemic species of dwarf mantis, Ameles serpentiscauda sp. nov., reveals a distinctive mating behavior and complex communication patterns. Ethology Ecology & Evolution, 1–18.

https://doi.org/10.1080/03949370.2025.2571110

Supplemental Data: https://doi.org/10.1080/03949370.2025.2571110 

 

Riferimenti e contatti: 

Museo di Archeologia e Scienze Naturali "G. Zannato"

Piazza Marconi, 17 Montecchio Maggiore

tel. 0444 492565 

museo@comune.montecchio-maggiore.vi.it - www.museozannato.it

Ultimo aggiornamento: 10 dicembre 2025, 10:10

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